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Arroccato sul promontorio tufaceo al centro del golfo di Pozzuoli, è l’acropoli della città antica, circondata su tre lati dal mare, e parte del sistema difensivo romano. Con la crisi dell’Impero e l’inizio delle incursioni barbariche, è l’area di rifugio dove si sviluppa il borgo medioevale: una cittadella fortificata (‘Terra’) sovrapposta al tessuto urbano della Puteoli romana, custodita intatta nel sottosuolo e svelata in seguito agli scavi archeologici. I resti del tracciato viario cittadino, dei magazzini e di numerose strutture si succedono in un percorso occulto avvincente. Il decumano di via Duomo, con il suo basolato al di sotto della strada moderna che ne ricalca fedelmente l’andamento, è la strada di collegamento con la zona pianeggiante di fronte alla collina del Rione Terra. Gli scavi hanno localizzato un altro decumano, tangente al lato posteriore della Cattedrale di San Procolo, e lungo il tragitto sotterraneo si riconoscono edifici, magazzini e tabernae. La strada sotterranea è in parte occupata da una fontana, della quale resta il basamento in cocciopesto; e un’altra fontana, a ferro di cavallo, con le bocche d’alimentazione sui lati a forma di mascheroni, è nel punto d’incontro tra via Duomo, il decumano massimo, e il cardine che la interseca. Lungo la via antica, replicata in superficie dal percorso di via San Procolo, sono alcuni edifici pubblici, le terme e alcune tabernae.Tra i reperti romani ritrovati nell’area del Rione Terra (in parte esposti nel Museo Archeologico dei Campi Flegrei del Castello di Baia) sono mensole in marmo a testa di toro e a testa di vitello e frammenti decorativi del tempio augusteo, oltre a mosaici, sculture e rilievi di edifici pubblici e privati del quartiere, una statua di Persefone, una testa ispirata all’Atena Lemnia di Fidia: capolavori ‘pagani’ che nel Seicento il vescovo Martín de León y Cárdenas ordina di gettare in ambienti sotterranei vicini al tempio-cattedrale.