Edificio di culto

Chiesa di San Sossio Martire

Compagno di San Gennaro nel martirio, e secondo alcune leggende suo amico e parente, Sossio nasce a Miseno e ancora giovane diventa il diacono appassionato descritto dalle fonti, divulgatore della fede cristiana e predicatore contro gli idoli pagani. Condannato a morte, condivide il destino di Gennaro (patrono di Napoli) Festo, Desiderio, Procolo (patrono di Pozzuoli), Eutiche e Acuzio nel Forum Vulcani, la Solfatara, dove i martiri vengono decapitati nel 305 d.C. Secondo la tradizione lo stesso anno del martirio, il 23 settembre (giorno a lui dedicato), il santo è sepolto a Miseno e venerato come patrono in una chiesa costruita sul medesimo luogo di quella odierna. Ma intorno all’850, un’incursione dei pirati Saraceni spinge parte degli abitanti a lasciare Miseno e a fondare in una zona boscosa lontana dal mare un nuovo centro, Frattamaggiore, dove si perpetua il culto per San Sossio, riconosciuto patrono di entrambe le cittadine. Le spoglie del martire nel 1807 sono translate a Frattamaggiore nella basilica consacrata al Santo. La chiesa di Miseno, ricostruita poco distante dal mare, è commissionata nel 1661 e ristrutturata a inizio Ottocento. La facciata è decorata da un orologio maiolicato e l’interno è a navata unica, con pavimento in maioliche colorate e volte decorate a festoni in stucco. La sua collocazione è particolarmente suggestiva: poco più in alto rispetto alla strada, la scalinata che conduce all’ingresso è un piccolo museo all’aperto di marmi romani. Parti di colonne, capitelli scolpiti, resti di marmi sono collocati sul sagrato mentre in chiesa sono stati ritrovati frammenti di marmi lavorati e epigrafi romane (I-II secolo d.C.).

place
Chiesa di San Sossio, Via San Sosio, Faro, Miseno, Bacoli, Napoli, Campania, 80070, Italia - Pozzuoli
Accessibile
timer
30 Minuti
Libero
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