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Raro esempio di cittadella religiosa a doppio convento (clarisse di clausura e frati minori) è il complesso conventuale di Santa Chiara, costruito per volontà di re Roberto d’Angiò e della regina Sancia di Maiorca (suo lo stemma sulla facciata della chiesa), è realizzato tra il 1310 e il 1328. L’aspetto gotico, cancellato dai rifacimenti barocchi, è stato in parte recuperato dai restauri del dopoguerra, dopo i danni causati dal bombardamento dell’agosto del 1943. Divenuta chiesa principale degli angioini e luogo deputato alla sepoltura della famiglia reale e della corte, è decorata da grandi artisti: Giotto e Tino di Camaino. Persi quasi del tutto gli affreschi di Giotto nel Coro delle Clarisse (si conservano i resti di un Compianto su Cristo morto), l’interno della chiesa conserva importanti monumenti: i Sepolcri di Carlo di Calabria e di sua moglie Maria di Valois di Tino di Camaino e aiuti e la Tomba di Roberto d’Angiò (1343-45) dei fratelli fiorentini Giovanni e Pacio Bertini, fondale scenografico stupefacente per l’altare maggiore. All’esterno, in posizione autonoma, è il campanile sul cui basamento, realizzato a partire dal 1328, un’iscrizione in gotico-onciale ricorda la fondazione e la consacrazione della chiesa. Il celebre chiostro maiolicato (un tempo delle clarisse, ora dei frati minori) conserva i pilastri ottagonali e le arcate ogivali della fondazione, ma i sedili e i pilastri che delimitano i quattro viali del chiostro sono decorati con maioliche policrome coloratissime (eseguite dai riggiolari Giuseppe e Donato Massa nel 1741-42) che raffigurano paesaggi, scene di vita agreste, marine, scene di balli e svaghi popolari. In ambienti del monastero, dal 1995 è allestito il Museo dell’Opera di Santa Chiara che ricostruisce le vicende storico-artistiche dell’area e del complesso conventuale, arricchite dalle terme di epoca romana.
place
Santa Chiara, Vico Pallonetto Santa Chiara, Porto, Municipalità 2, Napoli, Campania, 80134, Italia - Napoli