Natura e paesaggio

Lago d’Averno

Il lago cupo e misterioso, sede di un santuario dedicato alle divinità d’oltretomba, per i Greci e i Romani è l’ingresso all’Ade, il mondo degli inferi. Lungo le sue sponde è l’Antro della Sibilla, scenario dei vaticini della Sibilla Cumana per la leggenda. La fama dell’Averno come luogo sacro e terribile è confermata dalla descrizione del geografo greco Strabone (ante 60 a.C.- 20 d.C. circa), ripresa da Virgilio nell’Eneide: allora i miasmi delle sue acque – creduti venefici perché causati dai fiumi infernali, ma esalazioni tossiche di idrogeno solforato e acido carbonico – impediscono agli uccelli di sorvolarlo, dando origine al nome Averno (dal greco aòrno, privo di uccelli). Le opere di ingegneria militare del 37 a.C. non mutano la percezione ultraterrena del luogo ma intervengono con forza sulla sistemazione del territorio: la necessità di difendere un’area di importanza strategica impone la costruzione di un nuovo porto per la flotta militare (il Portus Julius, poi insabbiato dal bradisismo). Il progetto, grandioso, realizza il taglio della duna costiera che isolava il lago Lucrino dal mare, avamposto del porto, mentre l’Averno è messo in comunicazione con il Lucrino da un canale navigabile diventando il bacino interno, sede degli arsenali. L’Averno, parte del Parco Regionale dei Campi Flegrei, è un cratere di 151 ettari. Il suo fondo è occupato dal lago, circondato da una vegetazione ricca e tipicamente mediterranea, con lecci, salici bianchi, ginestre, saliconie e pini marittimi. Mutate le condizioni ambientali delle origini, sono tanti i volatili che oggi animano l’oasi: gabbiani di specie diverse, folaghe, martin pescatori… Un’area naturalistica unica, immersione suggestiva nella natura circondati dal fascino della storia e del mito

place
80078 Via Lago Averno Lato Destro 2 - Pozzuoli
Accessibile
timer
120 Minuti
Libero
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Lago d’Averno