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Porta il nome di  Luigi Luzzatti, promotore dell’Istituto Case Popolari che realizza il quartiere nella zona orientale della città (1922-1930) – a Gianturco, poco distante dalla galleria della linea ferroviaria – area di stagni e paludi, “il Pascone”, sottoposta a opera di bonifica. Il rione è costituito da assi viarie regolari, piazze intorno alle quali sono distribuite le palazzine e giardini. Gli edifici, distrutti o danneggiati dai bombardamenti del 1942, sono ripristinati nel dopoguerra, escluso lo stadio: sulle macerie alla fine degli anni ’50 nasce il rione Ascarelli e i rioni contigui vengono indicati come Rione Luzzatti-Ascarelli. Si recuperano alcune palazzine, la scuola “Quattro giornate”, la biblioteca oggi dedicata a Agostino Collina, maestro in quegli anni, i giardini, curati nel disegno e nella selezione delle essenze con aceri, salici, magnolie, eucalipti, palme, lecci, e viene restaurata la chiesa storica del rione, San Giuseppe dei falegnami della Parrocchia della Sacra Famiglia. Costruita nel 1937, e affidata ai padri Giuseppini della Sacra Famiglia, è rivestita e decorata con i marmi policromi e le opere d’arte (dipinti e sculture, XVI-XIX secolo) provenienti dalla chiesa di San Giuseppe Maggiore (XVI secolo) nel centro cittadino, abbattuta nel 1934. Nel rione sono ambientati i romanzi di Elena Ferrante, L’amica geniale (2011) e i seguiti (2012, 2013, 2014). La fortunata serie televisiva (2018) tratta dai romanzi ‘ricostruisce’ il Rione Luzzatti degli anni ’50: si riconoscono le palazzine di tufo giallo con gli scantinati, la scuola frequentata dalle due protagoniste, la chiesa del matrimonio di Lila Cerullo, i giardini e il tunnel di Gianturco. Rione Luzzatti-Ascarelli è il Rione dei murales, programma importante di riqualificazione artistica, nel 2019 l’artista Luis Gomez de Teran ha dedicato a L’amica geniale il murales Nient’altro importa; altra opera del programma dei murales è Metamorfosi, firmata da Fabio Petani.