Musei

Museo Sansossiano di Arte Sacra

Frattamaggiore (dal latino fracta, luogo disboscato, e ‘maggiore’ in rapporto al borgo vicino dallo stesso nome) ha origini leggendarie: è fondata nell’850 da alcuni abitanti di Miseno che, in fuga dalle scorrerie dei pirati saraceni, danno vita al nuovo insediamento in una zona lontana dal mare. Al racconto della fondazione mitica della città si lega il culto di San Sossio, patrono di Miseno, che viene riconosciuto patrono di entrambe le cittadine. E nella basilica di San Sossio, l’edificio di culto più antico della zona (X-XIII secolo), nel 1807 sono traslate le spoglie del martire, che erano state ritrovate tra le rovine della chiesa di Miseno consacrata al Santo.Il Museo Sansossiano di Arte Sacra (1996) è allestito nella cripta romanica della basilica di San Sossio e espone oltre cento opere, in parte recuperate dopo un incendio nel 1945: i frammenti di tre altari del XVIII secolo (altare maggiore, altare del Rosario e altare del Crocifisso) realizzati da marmorari napoletani; frammenti lapidei (XVI-XIX secolo), tra i quali la lastra funebre di un cavaliere togato del XVI secolo, varie riggiole (le tipiche mattonelle maiolicate napoletane) del XIX secolo; lapidi con iscrizioni e lastre funebri terragne (XVIII-XX secolo).Nel 2015, al museo sono stati assegnati nuovi spazi (le “Cammarelle”, ambienti tra San Sossio e il Palazzo Comunale) nei quali hanno trovato posto la collezione degli argenti (XVII-XX secolo); statue-reliquiario (XVII-XVIII secolo) e frammenti lignei tra cui un paliotto con i simboli di San Sossio (XIX secolo); i frammenti di tavole del XVI secolo, salvati dall’incendio del 1945, e una tavola che in passato è stata attribuita a Andrea da Salerno. Il secondo piano, infine, è dedicato ai paramenti liturgici sette-ottocenteschi di manifattura campana: pianete, dalmatiche, piviali, stole, borse, veli di calice e veli omerali di fattura raffinata.

place
Piazza Umberto I, 1 - Frattamaggiore
Accessibile
timer
120 Minuti
Libero
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