Monumenti

Fontana del Sebeto

È spostata a largo Sermoneta, poco prima della via che sale verso la collina di Posillipo, a conclusione dei numerosi interventi urbanistici iniziati nell’Ottocento per la realizzazione del nuovo lungomare. Commissionata dal viceré nel 1635, era posta a lato di Palazzo Reale a raffigurare il Sebeto, fiume scomparso che bagnava Napoli nell’antichità. È probabilmente il corso d’acqua, di cui non si conosce il percorso, che scorreva sotterraneo nella zona orientale della città e che si divideva in due rami: uno sfociava al ponte della Maddalena, l’altro nei pressi dell’isolotto di Megaride, dove è Castel dell’Ovo. La fontana è formata da un arco sormontato dagli stemmi del viceré, della città e del re spagnolo Filippo IV; sulla base, in una grande conchiglia, è la statua barbuta che raffigura il fiume e, addossati ai pilastri, due tritoni con buccine (conchiglie ricurve) da cui sgorga l’acqua; due obelischi ai lati completano la struttura e sull’imposta dell’arco una lapide ricorda la realizzazione. Nelle leggende napoletane, le fontane nascono spesso dalle lacrime versate per amori fatali o perduti: Sebeto è un ricco signore innamorato della bellissima moglie Megara. Un giorno, durante una gita in barca, Megara decide di attraversare una zona del golfo verso la spiaggia Platamonia (il Chiatamone), dove l’acqua è spesso agitata. Si alza il vento, il mare si fa tempestoso, la barchetta si rovescia e Megara scompare nel mare per trasformarsi magicamente nello scoglio di Megaride. Alla notizia, Sebeto disperato versa tutte le sue lacrime, fino a tramutarsi in fiume e precipitarsi nel mare per ricongiungersi alla sua sposa.

place
Fontana del Sebeto, Via Francesco Caracciolo, Chiaia, Municipalità 1, Napoli, Campania, 80122, Italia - Napoli
Accessibile
timer
20 Minuti
Libero
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