Benvenuti nel sito Napoliforme

Nell’ultimo periodo del suo regno (27.37 d.C.) l’imperatore Tiberio elegge Capri a sua residenza stabile e ordina la costruzione di ben dodici ville sull’isola, ciascuna consacrata a una divinità dell’Olimpo (come racconta lo storico e biografo latino Tacito). Villa Jovis, l’ultima dimora dell’imperatore (14-37 d.C.), è in una delle zone più belle e incontaminate di Capri, sul monte Tiberio, è costruita agli inizi del I secolo d.C. e, come tante delle antiche ville romane sulle coste campane, riscoperta nel Settecento. La villa, inaccessibile, domina la costa di fronte a Punta Campanella, in un contatto visivo di straordinaria efficacia scenografica con il promontorio sorrentino. L’edificio riportato alla luce si estende su un’area di circa 7.000 metri quadri, ma il complesso originale era molto più ampio e corredato da boschi, giardini, edifici isolati nel verde. La dimora è organizzata in più piani disposti lungo il declivio naturale del terreno e giardini che si estendono su tutta la collina. Gli ambienti si dispongono intorno a una zona centrale occupata dalle cisterne per l’acqua piovana, riserva destinata al rifornimento delle terme della villa, mentre il quartiere privato dell’imperatore è a levante, nella parte più alta e protetta del complesso, collegato con rampe e gradinate al versante settentrionale dove sono il triclinio (sala da pranzo) e la loggia, destinata alla passeggiata e alla contemplazione del panorama straordinario su tutto il golfo di Napoli, da Ischia a Punta della Campanella. Sul ciglio del monte una costruzione appartata è stata identificata con l’osservatorio astronomico (specularium) di Trasillo, l’astrologo personale dell’imperatore. Nelle vicinanze era la torre del faro, voluta dall’imperatore per trasmettere messaggi e crollata pochi giorni prima della sua morte e che, ricostruita come faro per i naviganti, resterà in funzione fino al XVII secolo.