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Gli scavi archeologici sulla collina di Varano, area dove sorgeva la Stabiae romana (Castellammare di Stabia) hanno inizio nel Settecento, voluti dai re Borbone. Le indagini, al contrario di quanto avviene per Ercolano e Pompei, si limitano a individuare strutture da cui vengono recuperati oggetti, pitture e mosaici senza procedere a esplorazioni sistematiche. I cunicoli sotterranei, dopo il recupero dei reperti, vengono colmati e gli edifici restano interrati.La grande villa romana costruita sul ciglio della collina, in posizione panoramica, prende il nome da una cappella settecentesca dedicata a San Marco, ora scomparsa, e dopo i saggi borbonici (1749-1754) è riscavata tra il 1950 e il 1962. È un vasto complesso a carattere residenziale, di circa 11.000 metri quadrati di estensione, costruito in età augustea e ampliato in seguito (in età claudia), quando al nucleo iniziale dell’atrio si aggiungono altri ambienti panoramici, come il giardino con triportico e piscina, e il porticato superiore a colonne tortili. Una residenza elegante e sontuosa con sale decorate da affreschi splendidi e con un lussuoso quartiere termale preceduto da un piccolo atrio decorato con scene di amorini lottatori e pugili. Su questo lato è un tratto della scala in travertino (la roccia calcarea utilizzata in edilizia) che fa parte delle rampe a tornanti che collegano la struttura alla zona pianeggiante più vicina alla costa.
place
Scavi archeologici di Stabia, Piazzale Tibullo, Rione San Marco, Castellammare di Stabia, Napoli, Campania, 80053, Italia - Castellammare di Stabia